Wednesday, November 08, 2006

Un'obbligazione contro la povertà

Sottoscrivere un'obbligazione per finanziare i vaccini nei pesi in via di sviluppo: è la proposta lanciata dal cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown e dalla regina Rania di Giordania. Si prevede la raccolta di un miliardo di dollari, una cifra che verrà utilizzata per far partire un programma d'immunizzazione per i paesi più poveri del mondo. In particolare, l'istituto che ha promosso l'iniziativa, l'International finance facility for immunisation (IFFIm), ha l'obiettivo di vaccinare 500 milioni di bambini entro il 2015.

L'IFFIm è un nuovo organismo internazionale creato con lo scopo di raccogliere fondi per finanziare i programmi di vaccinazione: sono suoi sostenitori numerosi stati (Norvegia, Italia, Inghilterra). I soldi raccolti vengono poi utilizzati nei progetti della Gavi Alliance, un'associazione che riunisce numerose istituzioni, dalla fondazione Bill e Melinda Gates all'Unicef.

Friday, November 03, 2006

Invenzioni e globalizzazione contro la fame

"L'invenzione non nasce solo da lusso e dal potere, ma anche dal bisogno e dalla povertà, ed è uno degli aspetti più affascinanti della storia dell'alimentazione scoprire come gli uomini, con il lavoro e l'immaginazione, hanno cercato di trasformare i morsi della fame in occasioni potenziali di paicere" (Massimo Montanari, Repubblica di oggi). Questa osservazione può riferirsi, per esempio, al formaggio, visto come un modo di conservare il latte: insomma, la necessità aguzza l'ingegno.

La globalizzazione ha ridotto il numero di affamati nel mondo: secondo Federico Rampini è vero che il numero di persone sottalimentate nel mondo è aumentato (oggi sono 845 milioni secondo un recente rapporto della Fao), ma bisogna anche osservare che è diminuito il numero di individui denutriti rispetto al totale della popolazione mondiale: in un mondo sempre più abitato, sono di meno quelli che hanno difficoltà a nutrirsi.
La maggior parte dei sottoalimentati abita in Africa, proprio il continente meno coinvolto nella globalizzazione, un fenomeno che è "il frutto di almeno tre fenomeni distinti: la conversione all'economia di mercato di nuove nazioni che prima seguivano sistemi diversi come il socialismo, la liberalizzazione dei commerci internazionali e le tecnologie di trasporto e comunicazione che accorciano le distanze" (F. Rampini, Repubblica di oggi).

La fiducia (intesa come "sentiment") di produttori e consumatori nell'area euro è la più alta da cinque anni (cioè dall'11 settembre): tocca i massimi in Germania e Francia, soltanto in Italia è caduta (Economist).

Thursday, October 26, 2006

Tre milioni in Italia

Gli immigrati regolari in Italia sono tre milioni: lo ha confermato oggi l'ultimo rapporto della Caritas. Pescando tra i dati:
- il 90% degli immigrati ha un cellulare
- il 50% proviene dall'Europa e professa la religione cattolica
- il 25% abita in Lombardia
- il 12-15% è proprietario di casa

"Lo scandalo della povertà globale": un articolo della comunità cattolica di San Francisco che ricorda da vicino il terzomondismo di qualche decennio fa.

Friday, October 13, 2006

E' Nata

Tra le capanne del villaggio di Nata, in Botswana, due persone su cinque sono malate di aids. Da marzo scorso hanno un videoblog su internet. Raccontano la loro povertà, che non è soltanto assenza di beni ma distruzione deggli affetti. Registrano le loro canzoni, mabogo: note della memoria più ricche di tante stucchevoli mostre d'arte dove tintinnano soltanto i bicchieri degli invitati. Un reality fin troppo vero, esposto agli occhi del mondo. Chiusi.
Chiedono finanziamenti, qui.

Il blog di Nata
(via Smart mobs, del leggendario Howard Rheingold)

ps: a novembre questo progetto dovrebbe riprendere con più serietà.

Monday, September 25, 2006

Per iniziare

La povertà è un'emergenza più soffocante del terrorismo. Chiude gli orizzonti, spezza le persone. Povertà non è una parola di moda, ma riguarda gran parte dell'umanità.
Le infrastrutture tecnologiche che innervano il mondo con cavi e onde radio adesso offrono un punto di partenza per piccole comunità povere delle periferie, nelle città e nel mondo. Un sistema nervoso che si espande e diventa pian piano accessibile a tanti, una partita che per ora stanno giocando piccoli visionari, grandi società e pochi curiosi sul Web. Nei testi accademici si parla di "divario digitale".

Questo blog sarà una finestra sulle comunità del mondo che lottano per lo sviluppo affacciandosi in rete. E sull' ecosistema in cui crescono: diritti, economie (di mercato e non), culture. Non ci progetti "collettivi" di rivoluzione: solo regole emergenti che si consolidano se funzionano. Nessuna epica, ma sforzi concreti, quotidiani.

Di fondo c'è una convinzione: la rete è già oggi una memoria condivisa del mondo (ma scritta da chi se lo può permettere). Raccontare storie di piccole periferie serve per far circolare idee, intuizioni, visioni. Un mattone di un progetto immenso e - questo sì - globale: fare sul Web una copia digitale del mondo, ridurre l'universo e la cultura in bit. Ovvio che ci sono dei limiti, ma qualcuno ha già progetti grandiosi: risucchiare in rete i discorsi orali e le immagini dal mondo reale. Perfino lo stesso dna umano: 3 miliardi di basi azotate riducibili a 3 gigabyte. Un solo dvd può contenere il nostro codice genetico. Per ora è difficle immaginare uno scopo: anche quelli di Google hanno i loro limiti...ma questa faccenda è collegata con l'informazione e l'informazione con la cittadinanza.
Queste le idee, insomma, ora vedremo cosa diventa questo blog "da lavoro".